Installare un impianto fotovoltaico significa pensare “green”, rispettare l’ambiente, evitare inquinamento e sfruttare una forma d’energia del tutto pulita.
Vuol dire dotarsi di un sistema in grado di trasformare la luce solare in energia elettrica senza emissioni di gas, attraverso l’effetto fotovoltaico.
Tantissimi i vantaggi, per l’uomo e per l’ambiente: risparmio economico, efficienza, rispetto per la natura.
Così come ampia è la possibilità di crescita. Ma come funziona realmente un pannello fotovoltaico?
Gli elementi che innescano l’effetto fotovoltaico, ossia la reazione fisica che permette di produrre energia attraverso il sole, sono le celle fotovoltaiche.
Queste sono collegate in serie e formano il pannello fotovoltaico.
Le celle sono costituite da silicio (silicio di grado solare), che è uno dei materiali maggiormente presenti in natura.
Il silicio di grado solare è un materiale semiconduttore, cioè un materiale la cui conducibilità elettrica si pone a metà strada tra quella tipica dei conduttori (come i metalli) e quella pari a zero dei non conduttori (come plastica o legno).
La conducibilità del silicio di grado solare può essere modificata artificialmente con l’aggiunta di cariche positive o negative.
La cella fotovoltaica è costituita da due strati: uno drogato negativamente e l’altro positivamente.
Quando i fotoni (la luce) colpiscono il pannello, questo genera una reazione fisica proprio grazie alle differenze di cariche.
Questa reazione dà vita ad un campo elettrico in corrente continua.
Come sappiamo, però, le nostre utenze utilizzano corrente alternata.
E in questo momento entra in gioco l’inverter, che converte la corrente continua in corrente alternata, pronta per essere utilizzata o reimmessa in rete!