L’autunno è arrivato da poche ore ed è giusto iniziare ad attrezzarsi per i periodi più freddi. Una delle forme di riscaldamento più utilizzate negli ultimi anni è la termostufa a pellet, un generatore di calore a primo impatto simile alle stufe e alle caldaie alimentate con analogo combustibile, ma forte di differenze particolari e tutte da scoprire.
Da un punto di vista estetico, quindi, la termostufa è del tutto identica alla tradizionale stufa anche se tecnicamente è più simile ad una caldaia.
Le termostufe sono stufe di potenza termica compresa tra i 13 e i 35 kW. Riscaldano l’ambiente ma, grazie ad uno scambiatore di calore, fa circolare sia aria calda che acqua sanitaria.
La fondamentale differenza con la tradizionale stufa a pellet risiede nel fatto di essere collegata all’impianto termoidraulico. Funziona come una normale caldaia mettendo in gioco, però, le capacità e i vantaggi di una stufa a pellet.
Analogamente a quanto avviene nelle normali stufe a pellet, anche nelle termostufe molte funzioni sono automatizzate e regolabili tramite timer da display. Pensiamo all’accensione, allo spegnimento, all’impostazione della temperatura).
Quando l’acqua raggiunge la temperatura, viene immessa nel sistema termoidraulico domestico collegato con la caldaia. Quindi è distribuita nei termosifoni e riscalda i vari ambienti della casa.
Naturalmente prima di procedere con l’acquisto è giusto effettuare una preventiva valutazione termotecnica della casa e dell’impianto.
Dotandoci di un serbatoio di accumulo, poi, possiamo utilizzare l’acqua sanitaria anche quando la stufa è spenta.
Possedere una termostufa a pellet garantisce benefici di carattere economico e ambientale: